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venerdì 29 ottobre 2010

L'assistenza all'anziano. Ospedale, territorio, domicilio.

"L'assistenza all'anziano. Ospedale, territorio, domicilio". Un libro di Maria Mongardi.

Di seguito un abstract del libro.

La popolazione anziana è negli anni costantemente aumentata, come risultato di profondi mutamenti demografici, in particolare della diminuzione della natalità e della riduzione della mortalità. L’allungamento della vita non sempre corrisponde però ad un effettivo miglioramento della sua qualità: con l’aumentare dell’età cresce la non autosufficienza, aggravata dalla presenza di pluripatologie e dal rischio di isolamento sociale. A fronte di tale quadro socio-sanitario persiste tuttavia l’idea che quella all’anziano sia un’assistenza a bassa complessità, mentre essa non differisce di fatto, per il livello di competenze richieste, da quella, per esempio, ad un paziente cardiochirurgico. Assistere una persona anziana richiede infatti conoscenze e abilità professionali di alto livello e percorsi organizzativo-assistenziali ben definiti e articolati nei vari ambiti di cura. Le pluripatologie, alcune gravi, e i deficit cognitivi della persona anziana, la relazione con i caregiver, talvolta anch’essi anziani, il lavoro in team multiprofessionale richiedono agli operatori coinvolti un continuo aggiornamento professionale e competenze specialistiche.



Quest’opera vuole rappresentare un tentativo di risposta alle criticità evidenziate dai documenti europei e nazionali circa il fenomeno della popolazione anziana e un contributo al bisogno di formazione degli operatori coinvolti nell’assistenza all’anziano, oltre che offrire spunti di riflessione agli amministratori. Le conoscenze, le competenze professionali e gli strumenti, che in quest’opera sono ampiamente rappresentati, devono infatti trovare modelli organizzativo-assistenziali adeguati ai bisogni di cura e rivolti a favorire un clima organizzativo che consenta la proficua collaborazione professionale di tutti gli operatori.


La trattazione ampia e completa degli argomenti e l’importante collaborazione con esperti appartenenti alle diverse componenti sanitarie rendono il testo particolarmente fruibile e utile per la formazione ai Corsi di Laurea della professioni sanitarie, per i corsi a più specifico indirizzo specialistico in ambito geriatrico e per tutti coloro che desiderano avere una visione complessiva delle peculiarità di cura e assistenza alla persona anziana. L’opera si divide in tre parti, la prima relativa ad aspetti più generali, come l’epidemiologia o l’invecchiamento biologico oppure ancora il ruolo delle nuove tecnologie. La seconda parte, come si evince dal titolo, “L’anziano al centro dell’assistenza: modelli, strumenti e setting di cura” analizza a tutto tondo l’assistenza all’anziano, in una prospettiva patient centered, secondo le più recenti tendenze che spostano il focus dal modello biomedico a quello bio-psico-sociale. La terza parte affronta gli aspetti di geriatria, trattando i più diffusi problemi di salute della persona anziana e offrendo, accanto alla descrizione clinica, un interessante approccio all’assistenza, fondato sulle diagnosi Carpenito ma proponendo connessioni con le altre teorie del nursing e differenziando i possibili interventi a seconda del settino di cura con uno sforzo, da parte dell’autrice e di tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto di rielaborare e adattare alle nostre realtà risultati e interventi proposti spesso in contesti piuttosto diversi dai nostri.

lunedì 4 ottobre 2010

ACCREDITAMENTO - Convegno di Ferrara del 23 settembre

Il 23 settembre si è tenuto il convegno nella sede dell'ASP di Ferrara.
Alcune relazioni dei partecipanti e le foto sono disponibili nella sidebar a destra.

Più In basso un breve riassunto dgli interventi

Un grazie all'ASP di Ferrara e agli sponsor che hanno reso possibile la manifestazione.

domenica 3 ottobre 2010

Non si può tacere! (Il Punto di R.)

Di fronte a uno spettacolo indegno della politica diventa urgente trovare una via per farsi sentire. La cosa più importante da fare è non cedere alle pressioni che esercita su di noi la comunicazione ufficiale  tutta protesa a mantenere il popolo in uno stato confusionale e di torpore. Dobbiamo reagire e raccoglierci. Mostrare al mondo chi siamo e cosa vale il nostro impegno

Per leggere l'intero articolo clicca sul link:

Il concetto di sostenibilità applicato all’assistenza socio sanitaria - di Giuliana Masera

Nell’articolo  si considerano le fondamenta su cui si costruisce  la 833 in particolare l’articolo 32 della Costituzione italiana. La legge 833 prende forma e viene deliberata in un  momento storico particolare della Italia e dell’Europa e i principi su cui si fonda si ispirano al concetto di Welfare state  ; si considerano in particolare   i principi dell’ universalità, dell'eguaglianza e dell'equità di accesso alle prestazioni e ai servizi. L’invecchiamento demografico e la composizione di una società sempre più multiculturale stanno interrogando a fondo questo tipo di impostazione. Si affronta  quindi il principio di sostenibilità applicato all’assistenza socio sanitaria sviluppato da Daniel Callahn bioeticista americano : la   realizzazione di tale approccio si accompagna necessariamente allo sviluppo di una maggiore responsabilità individuale nei confronti della salute  attribuendo a ciascuna persona  parte della necessità di prendersi cura della propria persona.


Per leggere l'intero articolo
dapero articoli completi: Il concetto di sostenibilità applicato all’assistenza socio sanitaria - di Giuliana Masera

Giuliana Masera

Docente in discipline demoetnoantropologiche,
Università degli Studi di Parma.

Attraversare il dolore per trasformarlo Le presentazioni in Emilia-Romagna

"Grazie!"
Letizia Espanoli.

Grazie per aver offerto un'ora di emozioni e riflessioni sul tema del dolore. Un tema che ci accomuna tutti e a un tempo tutti cerchiamo di esorcizzare.
Nulla si risolve con gli anestetici quando il dolore non è fisico, e tu non ci hai offerto anestetici . Con la tua esperienza ci hai comunicato emozioni e consapevolezza.
L'unica via è prendere coscienza del dolore, osservarlo e lasciarlo evolvere per prenderne infine definitivamente le distanze, con rispetto.

 A partire dal 23 settembre a Ferrara, Letizia ha accompagnato la nostra associazione in un giro tra gli operatori di assistenza. La scusa era la presentazione del libro "Attraverdsare il dolore per trasformarlo" di cui abbiamo già detto (clicca sulla copertina nella sidebar a destre per info e acqisto direttamente dall'editore), ma il risultato vero di questo giro tra gli operatori è stato quello di  aimere un grande momento di riflessione e di comprensione delle emozioni più forti e più difficili da gestire.

Il primo incontro si è svolto a Ferrara, con gli operatori dell'ASP. L'evento ha accompagnato il convegno del mattino sull'accreditamento e ne ha completato il senso. Si era parlato tanto di qualità oltre che di aspetti economici, ma non siera detto molto sulla condizaione dell'operatore, quello che in prima persona è chiamato a realizzare e sostenere la qualità. Qualità che non è fatta dalle sole risorse economicamente valutabili ma anche e forse soprattutto dalla buona disposizione psicologica degli operatori.

Il secondo incontro ha aperto una giornata bellissima di viaggio tra le colline dell'Emilia e l'anima degli operatori di assistenza. Alle 10 del mattino ci siamo trovati a Castelnovo ne' Monti sull'Appennino in provincia di Reggio Emilia. Basta uno sguardo alle immagini che abbiamo riportato per capire che subito ci siamo sentiti "in alto"...
Bel posto e bei momenti. Grazie alla Copselios, ente gestore della Residenza "I Ronchi", che ringraziamo per l'accoglienza e l'attenzione che ci ha riservato.

Poi siamo andati in provincia di Parma: a Ramiola in una struttura di una certa eleganza a gestione Copra - Dimensione sociale che qui ringraziamo per l'impegno organizzativo e il sostegno offerto.

Molto interessante il dibattito che anche a Ramiola come già a Castelnovo ne' Monti ha sviluppato da un lato il tema delle emozioni e della loro valore, ma è anche approdato ad alcune conclusioni si cui sarà opportuno riflettere per il futuro. rilevante il fatto che unanimemente si riconosce che in un momento di crisi e di scarsezza delle risorse bisognerà fare appello alla risorsa più grande sopita dentro ciascuno di noi.
Ecco uno scorcio del pubblico a Ramiola in cui erano presenti operatori OSS, ma anche responsabili e professionals.



Ultimo round a Piacenza alla sera del 30 settembre, presso l'ASP Città di Piacenza. Ringraziamo l'ASP per la disponibilità ad accogliere la monifestazione in questo caso sostenuta dalla "Consulta dei servizi sociali" del Comune di Piacenza. Un Buon successo di pubblico per una serata di prim'ordine sotto tutti lgi aspetti. Le suggestioni di Letizia hanno creato il giusto clima per un dibattito spontaneo e ricco di pensieri, emozioni, buoni prorpositi e chi più ne ha..Amche qui presenti tutte le professionalità che operano nei servizi socioassistenziali e oltre al coordinatore della Consulta, Dino Giorgi, erano presenti anche il Presidente dell'Associazione "Amici dell'Hospice" di Borgonovo, Nanni Miglioli, e l'assessorie ai servizi sociali del comune di Piacenza Giovanna Palladini. Quest'ultima nel commentare non ha potuto non soffermarsi brevemente sul prossimo avvio dell'Hospice di Piacenza fortemente voluto proprio per rispondere nel miglior dei modi possibili alle difficili esigenze di chi sta attraversando un momento doloroso della vita.

Le due foto  inquadrano: la prima  uno scorcio del pubblico e il Coordinatore della Consulta Dino Giorgi, la seconda Nanni Miglioli e l'ass. Palladini

Letizia Espanoli è stata intervistata da Chiara Cecutta, redattrice del quotidiano "Libertà". L'articolo cliccando sul link: 

sabato 2 ottobre 2010

FERRARA - Accreditamento: Seminario ANOSS sul contratto di servizio

Il 23 Settembre si è tenuto in Ferrara, presso l’ASP Centro Servizi alla Persona in via Ripagrande, il quinto seminario sull’accreditamento a cura di ANOSS



Il titolo del convegno è: ACCREDITAMENTO – Rapporti tra committente e gestore, il contratto di servizio


La procedura dell’accreditamento dei sevizi sociosanitari, varata dalla Regione Emilia-Romagna, è ormai alle battute conclusive. A giorni scade il termine per le domande di accreditamento e subito dopo dovranno essere redatti i contratti di servizio, importante momento di confronto tra amministrazione pubblica locale e gestore dei servizi.

Il convegno si è svolto come da programma.

Dopo un’introduzione di saluto del Presidente dell’ASP, Sergio Gnudi, ha portato il saluto dell’amministrazione comunale di Ferrara la dott.ssa Chiara Sapigni, Assessore alla Salute e Servizi alla Persona.

A questo puntosi è svolta la presentazione dell’associazione e un’introduzione al problema generale dell’accreditamento da parte di Renato Dapero, Presidente della sez. regionale di ANOSS. Ha ricordato le origini dell’associazione e il suo scopo principale che è quello di promuovere conoscenza e dibattito su
• programmazione e organizzazione dei servizi di assistenza socio-sanitaria
• cultura della centralità della persona e dell’operatore protagonista
• dell’integrazione professionale
e di realizzare, verso tutti i livelli di personale, una formazione coerente

ha fornito poi una lettura della crisi dello “Stato dei servizi” secondo cui lo Stato è oggi in difficoltà per tre motivi
1. Servizi ad elevata personalizzazione in rapporto alla domanda di una società sempre più complessa ed esigente
2. Necessità di rinnovamento di una P.A. più tesa alla correttezza formale che all’efficienza /efficacia
3. Spesa troppo alta in rapporto all’efficacia dell’azione

L’intervento introduttivo si conclude con una diapositiva che illustra gli strumenti di governance e in che modo sono in rapporto tra loro.

La parola è passata a Dino Terenziani che ha tracciato un’interessante panoramica sulla normativa dell’accreditamento fissando l’attenzione su alcuni nodi cruciali.

Uno di questi è individuato nella burocrazia. Dice Terenziani ”La delibera è molto puntuale sui requisiti per l’accreditamento con ciò rivelando che l’apertura a gestioni complete da parte di soggetti privati è vista con sospetto. … anche il controllo di qualità, indispensabile nella concessione del servizio pubblico, non migliora oltre un certo livello di procedure imposte, che invece producono burocrazia per il gestore e complicazioni per il controllore” con ciò, è la conclusione del relatore su questo punto si rende improbabile la sperimentazione di procedure innovative che potrebbero consentire pluralismo nei soggetti e nella produzione del servizio.

Parla anche dei requisiti strutturali e delle grandi difficoltà che determina la norma che impone la realizzazione di investimenti di cui non si vede facilmente la possibilità di essere correttamente finanziati all’interno delle tariffe.

Propone, poi, un interessante passaggio sulla gestione unitaria: prospettiva complessa che in qualche caso impone la riorganizzare complessiva dell’offerta di servizi, con problemi non solo organizzativi, ma anche politici e sindacali, non sufficientemente presi in considerazione. Sottolinea che il percorso per realizzare tale passaggio è stato opportunamente previsto come da svolgersi in un periodo triennale. “Rimane invece scritta sulla sabbia l’indicazione, in sede di richiesta di Accreditamento transitorio (cioè fra 8 giorni), di stabilire da subito l’esito di tale percorso con l’individuazione dei soggetti, che caso per caso, diventeranno i titolari della responsabilità gestionale unitaria”.

Entrando nel tema del contratto di servizio ricorda che esso definisce gli obblighi che il soggetto gestore assume con l’accettazione di modalità e percorsi di verifica in ordine al possesso dei requisiti, nonché di valutazioni periodiche sui servizi erogati e sul loro modello gestionale. Nel contratto di servizio devono essere accettate le tariffe predeterminate e deve essere assunto il debito informativo verso le Amministrazioni competenti

Il relatore commenta che la definizione generalissima dei Contratti di servizio comporta l’elaborazione di un documento molto complesso, di cui esistono qualificate interpretazioni a cura di Raffaele Tomba Responsabile dell’area innovazione sociale dell’Assessorato regionale e di Claudia Golino consulente della Regione E.R. e un documento Dossier 191/2010: “I CONTRATTI DI SERVIZIO TRA ENTI LOCALI E ASP”. (nella sidebar in fianco è possibile scaricare il testo)

Mette, infine, in evidenza i seguenti punti critici:
- la complessità della definizione dei corrispettivi
- la compensazione per l’utilizzo di servizi o forniture ad opera dei soggetti pubblici
- l’equilibrio da ricercare tra l’omogeneità indicata dalle normative regionali e i margini di flessibilità che consentano, caso per caso, di tenere in sintonia offerta e domanda.

Dopo Terenziani è la volta di Felice Maran, Direttore Attività Socio-sanitarie dell’AUSL di Ferrara chiamato a esprimere una posizione sul non facile problema della qualità e sostenibilità.

Primo concetto importante è che il termine “qualità” è comunemente utilizzato con significati diversi. Il concetto di qualità quindi non è semplice né univoco e, specie per i servizi alla persona, si manifesta complesso e polivalente in quanto caratterizzato:

a) da elementi storici, culturali, ambientali e istituzionali che ne determinano anche il livello di aspettativa dei cittadini;

b) dalla diversità dei soggetti interessati:
- utenti attuali e potenziali;
- numerose figure professionali;
- soggetti istituzionali;
- soggetti erogatori pubblici, privati e del privato sociale.

A questo punto riporta le norme ISO in base alle quali la qualità è definita come “l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto e/o di un servizio, che gli conferiscono la capacità di soddisfare i bisogni espliciti ed impliciti del cliente/fruitore” sottolinea poi che nei servizi alla persona la maggior complessità dipende anche dal fatto che non realizza un prodotto, ma un servizio e quindi quello che in base alle norme ISO può essere definito prodotto in realtà “si realizza mediante il rapporto diretto fra operatore ed utente nelle azioni ed interazioni che costituiscono la loro relazione” il relatore conclude così: il prodotto di cui parliamo è “Un atto sociale” Afferma il relatore che bisogna saper cogliere le diverse dimensioni della qualità in un’ottica correlazionale, innescando processi virtuosi tesi al miglioramento dei servizi.

Bella la conclusione di questa parte:

Non esiste qualità
Se non è qualità per tutti



Il processo dell’accreditamento prevede inoltre:

• Modalità organizzative improntate alla trasparenza delle gestioni e dei processi;

Definiti livelli di qualificazione e formazione degli operatori oltre che di omogenee applicazioni delle normative contrattuali e retributive. “L’insieme di tutti questi elementi costituisce il valore aggiunto dell’accreditamento socio-sanitario.

Ricorda a questo punto che la Regione Emilia-Romagna nella definizione del processo di accreditamento per servizi socio-sanitari ha definito, insieme ai requisiti generali e specifici (DGR 514\2009) anche un “sistema omogeneo di tariffa”

Costruire un “sistema” regionale condiviso costituisce l’orientamento di tutte le azioni e di tutti gli strumenti attuativi, e quindi anche del sistema di remunerazione. Il sistema deve garantire:

• Il livello di qualità riconosciuto necessario e sostenibile
• L’equità nel sistema di accesso e di contribuzione al costo dei servizi
• La qualità e l’efficienza nel sistema della produzione

Riferendosi a quanti hanno espresso dubbi sulla normativa dell’accreditamento in quanto riconducibile ad un processo di standardizzazione, di per sé ritenuta negativa, ricorda che ormai da un secolo a tutto ciò viene attribuito un significato differente. Cita in proposito le risultanze di un congresso di chirurghi degli USA tenutosi nel 1912 in cui si affermò: “standardizzare la struttura e il modo di lavorare degli ospedali fa si che le istituzioni con ideali più elevati abbiano il giusto riconoscimento davanti alla comunità professionale mentre le istituzioni con standard inferiori siano stimolate a migliorare la qualità del loro lavoro”