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domenica 31 agosto 2008

L’assistenza domiciliare integrata nei modelli Emiliano e lombardo. Voucher e accreditamento.

Un saggio breve di Renato Dapero di confronto tra modelli.

Un contributo alla costruzione di un welfare moderno ed efficiente può essere dato con uno studio dei diversi modelli che attualmente già esistono in Italia e che le regioni stanno cercando di mettere a punto.
Come già si è avuto occasione di dire, le Regioni, non si sono discostate più di tanto dalle indicazioni della legge nazionale n°328/2000, benché potessero assumere il proprio indirizzo in modo libero. Tuttavia almeno qualche distinzione pratica esiste. In particolare ci sono almeno due modelli che possono essere assunti come prototipo in quanto appartengono a due distinti mondi politico-culturali.
Si tratta dei modelli della Lombardia e dell’Emilia-Romagna dei quali, in estrema sintesi, il primo è “più aperto a una concezione mercatistica” dell’offerta dei servizi e il secondo è più tradizionalmente legato ad una concezione “statalista e accentratrice”.
Il “Pubblico” è presente in tutti e due i casi, certo con un peso diverso, ma è ovvio, la presenza del “Decisore politico” non può mancare.
Lo studio di questo tema ha lo scopo di valorizzare la forza dell’originalità e di attribuire valore alla differenza, vista come risorsa sia per la crescita operativa di ogni distinto modello sia per il contributo che può dare agli altri che devono magari compiere ancora un percorso più lungo nell’impostazione del metodo.
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sabato 16 agosto 2008

Il "Profilo di Comunità"


Documentazione
Il profilo di comunità

Nel contesto della programmazione sociale e socio-sanitaria integrata, come delineata nel Piano sociale e sanitario regionale 2008-2010 (Deliberazione dell´Assemblea legislativa n. 175/2008), lo strumento attraverso il quale la CTSS esercita il proprio compito di indirizzo e coordinamento della programmazione distrettuale è l´Atto di indirizzo e coordinamento triennale. Funzione dell’Atto di indirizzo è di esprimere gli indirizzi e le priorità strategiche per i Piani di zona distrettuali per la salute e il benessere sociale.
L’atto individua cioè le aree di intervento strategico per target di popolazione e per tematiche trasversali, su cui integrare gli interventi sanitari e sociali, definendo gli indirizzi per la programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria di livello distrettuale. Gli stessi indirizzi definiscono quali obiettivi da raggiungere nel triennio al fine di realizzare equità, efficacia e riequilibrio territoriale, espressi in modo verificabile. Nel definire gli Indirizzi la CTSS tiene conto dei contenuti del Profilo di comunità che è parte integrante dell’Atto di indirizzo e coordinamento approvato dalla CTSS.
Il profilo di comunità costituisce una lettura ragionata e partecipata dei bisogni di salute e di benessere della popolazione e, come tale è uno strumento di supporto nella individuazione delle criticità e delle priorità da considerare all’interno della programmazione e delle politiche territoriali sociali, socio-sanitarie e sanitarie. È pertanto uno strumento essenziale per mettere in evidenza le peculiarità di un territorio, dal punto di vista sia del volto che tale territorio mostra nel complesso (in riferimento alla struttura demografica, alla salute della popolazione, agli stili di vita, alla condizione socio-economica, all’assetto del mercato del lavoro e della struttura produttiva, ai rapporti di genere), sia delle problematiche da affrontare e, infine, delle risorse disponibili e/o attivabili. Il profilo di comunità quindi aumenta la conoscenza della comunità locale dei propri bisogni, ma anche delle proprie risorse, in quanto soggetto portatore di bisogni ma anche di soluzioni. Il profilo di comunità non contiene scelte di programmazione, ma a partire dall’analisi di dati quantitativi e qualitativi mira a identificare i punti rilevanti che la programmazione sociale e socio-sanitaria deve affrontare, i bisogni e le tendenze dello sviluppo demografico, sociale, economico, ambientale etc. di un dato territorio.

Per scaricare il testo:

venerdì 15 agosto 2008

Lombardia/Emilia-Romagna



Verranno usati i palazzi-simbolo delle due regioni per identificare il riferimento relativamente agli argomenti trattati nei prossimi articoli. Il "Pirellone" per la Lombardia e Fiera District per l'Emilia-Romagna


Perchè Lombardia ed Emilia-Romagna? Perchè, senza nulla togliere alle altre, sono due regioni con una tradizione politico-culturale diversa, ma entrambe all'avanguardia nel mondo dell'assistenza e delle attività sociosanitarie in genere. Il primo punto che si cercherà di approfondire è quali siano le differenze salienti nell'impostazione legislative e organizzativa e quali risultati si siano raggiunti.
Prima di tutto quindi è necessario documentarsi e a questo fine verranno via via proposti sul blog articoli tratti dai siti e pubblicazioni delle due regioni atte a far comprendere le differenze che andiamo cercando. Successivamente potremo, insieme anche ai lettori, svolgere analisi e sviluppare tutte le critiche che sembreranno opportune.
Fin da subito è gradita la partecipazione attiva di chi legge con segnalazioni o commenti a notizie riguardanti l'attività in campo sociosanitario dell'una o dell'altra regione.


Grazie a chi vorrà dare un contributo!