Anoss è stata presente l'11 e 12 luglio al Long Term Care One svoltosi presso il Ministero della Salute di Roma per portare il proprio punto di vista rispetto le problematiche delle RSA in Italia. La scelta dalla nostra associazione è stata quella di mostrare le difficoltà dei nostri modelli organizzativi attraverso gli occhi degli operatori del settore, spesso inascoltati, che ogni giorno sono sul campo tra mille soddisfazioni ma anche tra mille difficoltà. Il "driver" della relazione di Anoss viene ben descritto dal video a seguire, da noi portato a Roma per l'occasione e che vi invitiamo a vedere (dura un solo minuto).
L'utenza ospitata presso le nostre strutture è radicalmente cambiata rispetto al passato, gli anziani presenti sono sempre più complessi dal punto di vista sanitario ma gli standard assistenziali, gli organici del personale vengono garantiti attraverso modelli di calcolo assolutamente inadeguati, che lungo tutto lo stivale si nascondono dietro un glossario diversificato, (case mix, sosia, vaor...), ma che alla fine si accomunano nell'ancorarsi a parametri del passato in cui i pazienti esprimevano bisogni di salute ben diversi da quelli di oggi. Il non incontro tra l'enorme aumento della domanda di erogazione di prestazioni assistenziali e sopratutto sanitarie e tra l'oggettiva offerta da parte del sistema di organici numericamente adeguati è la prima criticità espressa da tutti gli operatori del terzo settore che arrancano per garantire le azioni pianificate attraverso i progetti assistenziali al fine di raggiungere gli obiettivi condivisi a soddisfacimento dei bisogni espressi dall'utenza delle rsa.
Ma questo sistema per quanto ancora potrà reggere?
Sappiamo bene che la "coperta è corta",ma la nostra proposta al long term care è stata semplicemente quella di riequilibrare la bilancia che pesa sempre troppo verso il sistema sanitario a scapito di quello sociosanitario. Riteniamo che debba esser fatta una riorganizzazione del modello sanitario, in cui sono oggi presenti "doppioni" di unità operative che spesso svolgono le medesime attività delle rsa, ma con parametri e costi enormemente superiori a quelli di una residenza per anziani. queste risorse potrebbero esser rivolte, come da buon senso,a nostro punto di vista, verso il territorio, verso le rsa, verso una presa in carico del paziente a lungo termine.
L'intervento di Anoss si è concluso con un auspicio ed una considerazione: l'auspicio che tutto quello che è stato delineato nella due giorni convegnistica lasci impronta del suo passaggio e che quindi gli organizzatori si facciano carico di consegnarlo ai nostri amministratori centrali con la speranza che questa volta abbiano orecchie per sentire e mani per creare gambe a tutte le idee proposte. La considerazione è che la cosa peggiore e più sbagliata sarebbe ora lasciare, da parte di tutti, le cose così come stanno. Se continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto arriveremo dove siamo già arrivati!
Grazie e......buona visione a tutti!
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