Ministro della Salute
Ecco le linee programmatiche del ministero della Salute:
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Oggi il Servizio sanitario nazionale «si confronta con altre grandi sfide assistenziali, quali i problemi di assistenza socio sanitaria connessi alla non autosufficienza, l’elevata presenza di anziani e grandi anziani, le disponibilità di terapie/diagnosi ad alto costo. L’impegno comune deve essere quello di riformare il sistema, affinché sia in grado di mantenere i risultati che ci vengono riconosciuti» a livello internazionale.
Lo ha detto il ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, alle Commissioni parlamentari di riferimento nell’avviare l’illustrazione delle linee programmatiche che intende seguire il suo dicastero.
Preliminarmente, il ministro ha sostenuto che la riforma del Titolo V della Costituzione, i cambiamenti sociali e demografici, l’evoluzione scientifica e tecnologica, l’invecchiamento della popolazione (con l’aumento delle patologie croniche), la necessità di un contenimento della spesa sanitaria «rendono non più procrastinabile ripensare al modello organizzativo e strutturale del sistema sanitario nazionale».
Però, prima di passare a una giocoforza sintetica illustrazione di quanto il ministro ha rappresentato al Parlamento, non si può non rilevare che, purtroppo, nell’intero documento non una sola volta viene scritta la parola “infermiere”, nemmeno laddove vengono affrontate esplicitamente le Iniziative in materia di personale del Ssn “Responsabilità professionale, attività libero-professionale e precariato”.
Le priorità. Il ministro comincia dalla prevenzione: «Un investimento in interventi di prevenzione, purché basati sull’evidenza scientifica», ha detto, è «una scelta vincente, capace di contribuire a garantire, nel medio e lungo periodo, la sostenibilità del Sistema sanitario nazionale». Il ministero, perciò, organizzerà una serie di azioni di promozione della salute e di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, collettiva e individuale, universale e per categorie a rischio, «che possa accompagnare il cittadino in tutte le fasi della vita, nei luoghi di vita e di lavoro».
Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso la predisposizione del nuovo Piano nazionale di prevenzione, che modificherà e aggiornerà quello adottato per il triennio 2010-12 (poi prorogato al 2013). Il nuovo Piano si preoccuperà non solo degli aspetti specificamente sanitari, ma anche dei fattori ambientali, sociali ed economici della salute. Particolare attenzione sarà rivolta alle azioni di lotta al fumo, alla dipendenza da gioco patologico, all’abuso di alcol, ai disturbi del comportamento alimentare, alle droghe. Inoltre, attività di prevenzione saranno attuate anche per contrastare le patologie croniche non trasmissibili; per favorire sia la salute della donna nelle diverse fasi della vita sia del bambino; per promuovere la salute mentale e il benessere psicologico e psicofisico. Saranno realizzate iniziative anche per il contrasto agli incidenti domestici, stradali e sul lavoro; a favore della tutela ambientale per le sue ricadute sulla salute; per il controllo delle malattie infettive; contro le minacce di tipo terroristico di natura biologica, chimica o radiologico/nucleare. Su molti di questi temi il ministro ritiene anche «utile» realizzare campagne di comunicazione.
Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso la predisposizione del nuovo Piano nazionale di prevenzione, che modificherà e aggiornerà quello adottato per il triennio 2010-12 (poi prorogato al 2013). Il nuovo Piano si preoccuperà non solo degli aspetti specificamente sanitari, ma anche dei fattori ambientali, sociali ed economici della salute. Particolare attenzione sarà rivolta alle azioni di lotta al fumo, alla dipendenza da gioco patologico, all’abuso di alcol, ai disturbi del comportamento alimentare, alle droghe. Inoltre, attività di prevenzione saranno attuate anche per contrastare le patologie croniche non trasmissibili; per favorire sia la salute della donna nelle diverse fasi della vita sia del bambino; per promuovere la salute mentale e il benessere psicologico e psicofisico. Saranno realizzate iniziative anche per il contrasto agli incidenti domestici, stradali e sul lavoro; a favore della tutela ambientale per le sue ricadute sulla salute; per il controllo delle malattie infettive; contro le minacce di tipo terroristico di natura biologica, chimica o radiologico/nucleare. Su molti di questi temi il ministro ritiene anche «utile» realizzare campagne di comunicazione.
La riorganizzazione della rete assistenziale. Su questo tema «si gioca la stessa sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale» ha sostenuto Lorenzin. Per il ministro «occorre collaborare con le Regioni per accelerare il percorso di attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP)» e «continuare e completare il potenziamento del ruolo delle farmacie convenzionate nell’erogazione dei servizi sanitari sul territorio».
I Lea. Il ministro ha confermato che il provvedimento per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, dopo aver acquisito la valutazione del ministero dell’Economia, lo scorso 12 marzo è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni.
Il nuovo Patto per la salute. Com’è noto, «non è stato ancora perfezionato» e a questo scopo il ministro intende istituire in tempi brevi un tavolo di concertazione con i rappresentanti delle Regioni «per addivenire rapidamente a soluzioni condivise».
Il Fondo sanitario nazionale. A causa delle manovre di finanza pubblica, nel 2013, per la prima volta, si è registrato un decremento del finanziamento a cui concorre lo Stato dello 0,88% rispetto all’anno precedente. Lorenzin ha detto che « ulteriori riduzioni di risorse non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario» e perciò occorre abbandonare la logica dei tagli lineari «auspicando un ripensamento della spending review sulla base dei costi e dei fabbisogni standard». A questo scopo, ha precisato, «è necessario individuare, assieme alle Regioni, una mappatura ulteriore degli sprechi».
Assistenza transfrontaliera. «I tempi sono maturi e la parola d’ordine deve essere rendere competitivo il modello italiano in Europa», ha detto il ministro, tanto più alla luce della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, già in fase di attuazione. Quindi, l’impegno è di proporre anche in Europa «un modello innovativo di assistenza, in grado di intercettare, di attrarre e di accogliere i cittadini europei che sceglieranno di curarsi presso gli ospedali italiani».
Il personale del Ssn. Responsabilità professionale, libera professione intramuraria, precariato, blocco del turn over nelle Regioni in Piano di rientro, formazione sono i temi sui quali il ministro ha assicurato impegno e iniziative. Ma, come già accennato, pare rivolgersi solo ai medici.
Sanità veterinaria e sicurezza alimentare. «Per rispondere alle opportunità che si stanno sviluppando e alle elevate aspettative dei nostri cittadini consumatori – ha assicurato il ministro -intendo realizzare, nel corso del mio mandato, un programma incisivo di valorizzazione e di potenziamento del nostro sistema sanitario/veterinario, soprattutto in materia di sicurezza alimentare». Per Lorenzin, inoltre, bisogna cogliere l’occasione di Expo Milano 2015 sia per valorizzare i prodotti del made in Italy, sia per promuovere il modello italiano in termini di sviluppo sostenibile. A questo scopo il ministro intende realizzare, nel periodo di Expo Milano, una riunione del G8/G20 dedicato alla sicurezza alimentare. Per il ministro è inoltre indispensabile completare la realizzazione di un sistema informativo nazionale per la sicurezza alimentare che riunisca e coordini le banche dati già operative e le anagrafi animali per assicurare un controllo completo del percorso dal campo alla tavola.
Politica sanitaria internazionale. Il ministro intende, tra l’altro, rafforzare i rapporti con gli organismi comunitari e con i Paesi che si avvicenderanno, immediatamente prima e dopo l’Italia, nella presidenza, al fine di concordare gli aspetti prioritari che guideranno le attività comunitaria nel settore salute.
Ricerca. Tra le misure allo studio, il ministro ha comunicato l’avvio di iniziative per consentire che i ricercatori del Ssn, non ancora inquadrati in specifici ruoli, possano «“competere in condizioni di parità” con tutti gli altri soggetti dedicati alla ricerca anche in ambito internazionale». Inoltre, sarà favorito il coordinamento degli attori pubblici impegnati nella ricerca scientifica, per elaborare strategie condivise del sistema Paese, incrementando l’efficienza e il miglior utilizzo delle risorse pubbliche.
Pubblicato da Nicola Pisaroni
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