ANOSS ha partecipato al “Forum sulla non autosufficienza” con diverse iniziative tutte caratterizzate dalla ricerca sulla formula comunicativa con il preciso scopo di soddisfare nuovi bisogni info-formativi con tecniche di maggior appeal.
I workshop sostenuti da ANOSS
I workshop sostenuti da ANOSS
Abbiamo dato adesione e sostegno al programma “Yoga della risata” proposto da Letizia Espanoli. Un grande successo a dimostrazione di quanto sia centrato rivolgersi al nostro pubblico con proposte che sanno creare nuova motivazione offrendo strategie per il superamento degli stress. (leggi articolo).
ANOSS ha poi collaborato nella realizzazione del convegno proposto da CBA Consulting sul tema della responsabilità professionale vista sotto il profilo etico. Anche questo programma ha avuto ottimo riscontro partecipativo.
Infine ci sono le due iniziative del 10 novembre organizzate e gestite direttamente dalla sez. Emilia Romagna dell’associazione. Nel Talk Show su “Costi & Qualità” si vede in massimo grado il nuovo indirizzo in quanto, mutuando dalle tecniche più attuali del giornalismo televisivo, si è confezionato un prodotto comunicativo dal carattere innovativo per il massimo il coinvolgimento del pubblico. Ciò si è concretamente realizzato eliminando dal contesto gli spazi lenti e ripetitivi, imponendo un ritmo incalzante che non permette distrazioni. Il Talk ha offerto numerosi spunti di riflessione e tanti punti di vista differenti, quindi un gran numero di stimoli per interventi dal pubblico.
La seconda iniziativa aveva per titolo “la Squadra” ed è stata realizzata nel pomeriggio del 10 novembre; ha avuto successo oltre le aspettative tant’è che le iscrizioni sono state chiuse alcuni giorni prima per esaurimento dei posti. C’è stata la rappresentazione di un PAI in diretta realizzato da un squadra vera, cioè da un gruppo di lavoro realmente abituato a lavorare insieme. È stata molto seguita e il grado di coinvolgimento è stato massimo proprio per il concetto di base: non era una spiegazione o una serie di relazioni, ma un lavoro svolto in pubblico, un esempio, una rappresentazione, quindi una spiegazione si, ma fatta in modo narrativo. Successivamente a completamento del programma ci sono state alcune performance di lettura di testi e di drammatizzazione così riaffermando in pieno l’idea di una sostanziale spettacolarizzazione della comunicazione formativa.
Ma veniamo a un più approfondito resoconto dei due eventi
Talk Show “Costi & Qualità”
C’eravamo posti un obiettivo circa il modo di comunicare scegliendo il format televisivo del talkshow e diversi obiettivi di contenuto. Il primo obiettivo, quello sulla forma è stato ampiamente raggiunto, infatti la formula è piaciuta: un commento positivo da riportare è stato che in questo modo si è parlato di argomenti difficili in modo leggero.
Gli obiettivi di contenuto erano prima di tutto quello di sbarazzare il campo dai pregiudizi sulla gestione pubblica o privata dei servizi e poi un approfondimento su strategie e metodi per superare l’empasse della crisi. Sul punto delle diatribe pubblico/privato riportiamo le osservazioni più interessanti. Prima di tutto quella di Alfonso Galbusera direttore generale ASP Giovanni XXIII° il quale afferma che il privato deve acquisire una responsabilità sociale pubblica e il pubblico deve acquistare maggior efficienza. In sostanza i gestori privati devono ricordare che agiscono all’interno di una funzione di rilevanza pubblica, mentre per i gestori pubblici è indispensabile avere una nuova consapevolezza sulla responsabilità di impresa che deve essere totale, quindi, i dirigenti e tutti gli operatori dovrebbero avere una specie di simbiosi economica tra soggetto e struttura. (Clik e guarda il video)
Alberto De Santis, Presidente nazionale di ANASTE, ricorda l’importanza delle strutture private che spesso rappresentano una vera e propria eccellenza nel panorama del welfare italiano e dichiara il suo favore per l’abbattimento di tutte le barriere ideologiche esistenti verso un’assoluta parità tra pubblico e privato. Sostiene che l’idea dei voucher è un opportunità perché può dare l’avvio ad una sana competitività. Ricorda infine su questo tema che serve prima di tutto buon senso per evitare certe inefficienze come quelle a cui si è assistito in alcune realtà dove persone ideologicamente schierate hanno favorito l’accesso a una parte a danno dell’altra. (video)
È chiaro che la diatriba pubblico-privato deve finire. In un momento in cui tutti devono far ricorso alle loro caratteristiche migliori, bisogna chiudere le lotte insensate e fare sistema per migliorare l’efficienza e battere la crisi che ci assilla. Ci sarebbe la possibilità di portare esempi di privato che non funziona e che non offre nessun apporto alla qualità. Questa la sintetica posizione di Carlo Gobbi Coordinatore dell’ASP Azalea sul tema del dibattito pubblico/privato.
Luca Degani afferma precisamente che non ha alcun senso parlare della triade pubblico, privato sociale, privato commerciale in un momento in cui stiamo andando dritti verso l’impossibilità della Stato di pagare i servizi nella misura in cui lo ha fatto in passato.”Una sola è la speranza del vinto, non aver nulla su cui sperare" (Video)
Sul superamento della crisi Galbusera dice che dovremo costruire percorsi nuovi considerando l’importanza della contaminazione cioè, in questo caso, la possibilità di far tesoro della buone cose che esistono. Un invito quindi all’innovazione. De Santis valorizza le esperienze del privato che porta sul mercato dei servizi realizzazioni che non sono seconde a nessuno e invita ad avere lungimiranza, bisogna capire dove si può risparmiare e in questo senso è ora di lanciare un progetto forte per una riforma del welfare.
Carlo Gobbi dice “farò l’idealista più di quanto non sono”. Sappiamo che il costo giornaliero è sui 100 120 euro e che non si trovano i soldi per pagarli. Ora non si deve dimenticare il confronto con i costi delle degenze ospedaliere e non possiamo fare differenze tra giovani e vecchio. L’assistenza deve esser concepita come un diritto e i soldi si devono trovare. (video)
Raul Cavalli, direttore generale Coopselios apre il suo intervento con una precisazione circa la normale abitudine di un imprenditore sociale a dover fare i conti con risorse scarsissime. (“Siamo esperti di nozze coi fichi secchi”) ma, dice, non bisognerebbe mai mettere insieme le due parole costi e qualità. Semmai bisognerebbe parlare dei costi della non qualità. La qualità è una propensione, una visione strategica anche se deve riconoscere che è difficile tendere alla qualità nel contesto attuale e col sistema degli appalti. (video)
Luca Degani introduce un elemento di riflessione sul rischio che la Pubblica Amministrazione non potrà più in futuro assumere le spese di oggi. Non sarà più possibile quindi affrontare la futura condizione di vita degli anziani e si potrà arrivare al punto che non ci potrà essere salute per tutti per iol solo fatto che non ci sono sufficienti risorse
Su questo tema Guido Gaggioli, Presidente ANASTE Emilia Romagna sostiene che deve essere riprogettata l’organizzazione per evitare sprechi e migliorare l’efficienza e ricorda che la regione Emilia Romagna ha costituito un fondo per la non autosufficienza ed giudica importante il modo in cui si potrà fare la ripartizione delle risorse. Alberto Alberani, responsabile Coop sociali, sostiene che tali fondi non potranno essere sufficienti e ripropone la via di trovare nuove soluzioni anche attraverso una riattivazione del sistema mutualistico (video)
La Squadra
Il workshop "La Squadra" ha colpito nel segno. Un po' per il nome, sicuramente evocativo del più antico desiderio di chi lavora nei servizi: essere inserito in una squadra e averne consapevolezza. essere membro di una squadra organizzata ed efficace: "mi piacerebbe proprio, e così andiamo a vedere cosa ci raccontano questi!!" Un po' perché è oggettivamente interessante vedere quale interpretazione hanno dato altri a questo problema . (Leggi l'articolo)
A Teatro!!
L'altra idea è stata quella di concludere con una vera e propria drammatizzazione seguita da lettura di testi redatti da OSS. Tutto ha avuto un'aria molto naif, ma nessuno si aspetta molto da un gruppo di artisti non professionisti. Noi ci siamo divertiti e non possiamo spiegare a parole come sono andate le cose. Per fortuna abbiamo fatto delle riprese video (anche loro molto naif!) e ve le presentiamo in rapida sequenza.
I primi tre video sono altrettante scene interpretate da Irene Bruno su tre temi di grande impatto emotivo.
La prima presenta il rapporto tra un OSS e una residente demente. Clicca sul titolo e guarda il filmato "Datemi un filo"
La seconda scena è invece il caso di un OSS e una incontinente.La Squadra
Il workshop "La Squadra" ha colpito nel segno. Un po' per il nome, sicuramente evocativo del più antico desiderio di chi lavora nei servizi: essere inserito in una squadra e averne consapevolezza. essere membro di una squadra organizzata ed efficace: "mi piacerebbe proprio, e così andiamo a vedere cosa ci raccontano questi!!" Un po' perché è oggettivamente interessante vedere quale interpretazione hanno dato altri a questo problema . (Leggi l'articolo)
A Teatro!!
L'altra idea è stata quella di concludere con una vera e propria drammatizzazione seguita da lettura di testi redatti da OSS. Tutto ha avuto un'aria molto naif, ma nessuno si aspetta molto da un gruppo di artisti non professionisti. Noi ci siamo divertiti e non possiamo spiegare a parole come sono andate le cose. Per fortuna abbiamo fatto delle riprese video (anche loro molto naif!) e ve le presentiamo in rapida sequenza.
I primi tre video sono altrettante scene interpretate da Irene Bruno su tre temi di grande impatto emotivo.
La prima presenta il rapporto tra un OSS e una residente demente. Clicca sul titolo e guarda il filmato "Datemi un filo"
Clicca su "Datemi un altro nome"
La terza cambia completamente prospettiva e cerca di indagare l'angoscia di una figlia che ritorna sola a casa il giorno in cui ha lasciato la mamma in una residenza protetta.
Clicca su "Se posso riempire quelle mani"
Alla maschera tragica interpretata da Irene segue un'interpretazione di Letizia. Un lungo monologo di speranza che per comodità del lettore abbiamo preferito dividerlo in due unità autonome. Clicca e guarda il primo filmato "Io ho un sogno" e il secondo "Vita! by Letizia Espanoli"
Durante la giornata la telecamera si è divertita a scherzare un po' e si è infilata tra il pubblico.. tra le diverse immagini ci siamo permessi di pubblicare un brevissimo spezzone come premio alla simpatia delle tre ragaze e per farci un po' di pubblicità. Clicca e guarda "Le tre Grazie"
A questo punto le letture artistiche.
Prima la poesia: clicca "All'amore"
poi il racconto : "La solitudine dell'OSS"
Avviandoci a conclusione Renato invita tutti a prendere in considerazione l'idea di sostenere l'associazione ANOSS. clicca su "Associatevi!"
e da ultimo, proprio alla fine della giornata, lancia un'idea. Clicca su "Torneo del PAI"
Chi ha partecipato alle nostre giornate ne può rivivere l'atmosfera riguardando questi video e chi non ha potuto esserci speriamo se ne possa fare un'idea e si riproponga di non perdere la prossima occasione!!
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