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martedì 6 dicembre 2011

I Racconti di Gianluigi presto in libreria!




……doversi curare delle persone che stanno attraversando l’ultimo miglio della loro esistenza, e quindi, accompagnarle in questo cammino, non e’ cosa semplice.
Ci vuole uno spirito di positività  in una realtà che di positivo ha ben poco……..
[GianLuigi Rossetti]

Riportiamo la prefazione a cura di Nicola Pisaroni 
Vicepresidente di ANOSS Sez. Emilia Romagna


A coloro che si fanno portatori di assistenza..
Senza amore non potremmo sopravvivere. Gli esseri umani sono creature sociali e prendersi cura gli uni degli altri a vicenda è la base stessa della nostra vita.
Tenzin Gyatzo

Trascorrere buona parte della mia giornata tra i corridoi dei nuclei di degenza di una casa residenza per anziani non autosufficienti, soffermarmi per diverse ore al centro diurno, osservare il lavoro degli operatori socio sanitari in Istituto e degli assistenti domiciliari sul territorio ha dato corpo ad una domanda, dettata dai miei studi, dal mio vissuto in ambito infermieristico circa il ruolo dell’assistenza, della passione e del piacere del prendersi cura nelle professioni sociosanitarie e nella società in genere.
Per il lavoro di cura non sono disponibili regole di azione e codici di comportamento standardizzati: il lavoro di cura è in larga parte lavoro di relazione. Quando la relazione di cura è vissuta in modo allargato e diventa attenzione partecipe al vissuto, allora l’agire professionale diventa opera di civiltà perché si esce dai confini della relazione prevista e si costruiscono contesti allargati di presa di cura.
La fatica del lavoro diventa sopportabile quando il pensare l’esperienza ha la forma di una pratica condivisa con altri, perché lo sguardo dell’altro mi aiuta a trovare un’interpretazione intelligente dell’accadere quotidiano[1].
Dai racconti di GianLuigi e dalle poesie di Patrizia si percepisce proprio il loro sguardo verso questo accadere quotidiano pocanzi citato; il loro piacere nell’assistere il prossimo derivante dal vivere esperienze nel momento in cui lo mettono in atto.
Il piacere della cura deriva dall’utilizzo dei sensi per riuscire a cogliere sensazioni sempre più sottili. A man mano che prendiamo maggiore coscienza dei nostri sensi, le sensazioni diventano letteralmente straordinarie. I normali eventi quotidiani possono fornire un piacere intenso se si vive l’esperienza più pienamente attraverso tutti i nostri sensi[2]. Essi ci forniscono l’esperienza di ciò che accade nel nostro corpo, le nostre emozioni ed i nostri pensieri mentre succede qualcosa, anche nel corpo di un’altra persona. Ecco quale è la passione di assistere e ciò che ritengo abbia spinto GianLuigi e Patrizia a scrivere: il loro piacere di farlo.
Un pensiero ed un ringraziamento, quindi, va a tutte quelle splendide ed indispensabili persone, spesso operanti nell’ombra, che come GianLuigi e Patrizia quotidianamente applicano il proprio agire professionale con piacere e passione a favore della società.
Nicola Pisaroni

Questa la prefazione del libro che attualmente è in fase di stampa. Potremo leggerlo a breve subito ne presentiamo un saggio pubblicando il racconto che in un certo senso è quello dal significato più pregnante e che caratterizza tutto lo spirito del volume.

Vai al racconto clicca Vita da OSS 

[1] Masera G. Prendersi cura dell’altro. Il Pensiero Scientifico Editore. 2006
[2] Whitmore J. Coaching. Alessio Roberti Editore. 2009

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